Andrologia

 

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L’andrologia studia le problematiche legate all’apparato urogenitale maschile. Le patologie più note di carattere andrologiche sono quelle legate alla capacità di ottenere una erezione ed una eiaculazione in modo soddisfacente, e quelle legate alla fertilità maschile. Le patologie andrologiche di carattere oncologico vengono trattate in una sede apposita di questo sito. Questa pagina ha il compito di fornire una introduzione alle principali patologie in modo riassuntivo, si rimanda pertanto il lettore ad una ricerca dei vari articoli presenti nel sito, per una lettura più completa. Con il termine impotenza si intende racchiudere tutte quelle situazioni come il deficit erettile ed i disturbi della eiaculazione. Il deficit erettile è una incapacità a mantenere l’erezione utile a permettere un rapporto sessuale. Le cause sono molteplici, e spaziano dai danni organici a quelli psicogeni. Questi ultimi sebbene non siano supportati da un danno vascolare, neurologico o ormonale, sono i più frequenti. Il loro trattamento prevede un supporto di natura psicologico-comportamentale. Le cause organiche vedono invece il deficit vascolare, come avviene nel diabete, o nell’aterosclerosi. I danni neurologici, sono più frequenti in corso di interventi sulla pelvi, come avviene con la prostatectomia radicale. Questo è un intervento indispensabile quando viene posta indicazione ad un trattamento radicale per il tumore della prostata. L’intervento prevede l’incisione dei nervi che garantiscono l’erezione, che vanno necessariamente sacrificati perché adesi alla ghiandola che viene asportata. Anche un deficit di ormoni come il testosterone, possono portare ad un deficit erettile. La diagnosi è un passaggio importante, perché è il momento cruciale in cui si deve stabilire che tipo di danno sussiste, per poi programmare il trattamento adeguato. La diagnosi chiaramente prevede una anamnesi, cioè la storia clinica del paziente. La storia clinica infatti ci deve orientare se il disturbo è insorto di recente oppure è comparso molto tempo prima. Disturbi dell’erezione insorti di recente, propendono più facilmente per patologie di tipo psicogeno, problematiche più sfumate e che perdurano da molto sono più tipiche di patologie organiche. Il prelievo del sangue ci fornisce informazioni sull’assetto ormonale, ma ci dice anche se ci sono danni alla tiroide, o di diabete che possono giustificare il deficit. Se non si riesce ad arrivare ad una diagnosi si procede ad indagini di secondo livello come il doppler penieno dinamico. Questo esame prevede l’iniezione di un farmaco all’interno dei corpi cavernosi, e che provoca una erezione. A questo punto si esegue il doppler che permette di valutare i parametri riguardanti il picco sistolico e diastolico che indicano lo stato di benessere dell’apparato vascolare del pene. Infatti l’erezione è un meccanismo che prevede un ingresso di sangue all’interno di alcune camere note come corpi cavernosi, e la capacità da parte di  questi di trattenerlo senza permetterne la fuga.

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Questo meccanismo è mediato da una integrità dei nervi dell’erezione, e da neurotrasmettitori, come il monossido di azoto che ha una azione di vasodilatazione. Molti farmaci, utilizzati oggi per permettere l’erezione agiscono proprio su questo neurotrasmettitore. Il monossido di azoto è prodotto da un amminoacido noto come arginina e che ad opera di un enzima chiamato monossido sintetasi, viene convertito appunto in monossido di azoto. Il monossido di azoto a sua volta attiva un enzima che si chiama guanilatociclasi. Questo enzima porta alla produzione di un mediatore chiamato guanilmonofosfato ciclico, che è il vero mediatore del rilassamento della muscolatura liscia e quindi della vasodilatazione. Questo mediatore viene degradato da un enzima noto con cinque fosfo diesterasi che trasforma il guanilmonofosfato da ciclico (attivo), nella sua forma inattiva. I farmaci utilizzati per garantire l’erezione agiscono proprio su questo enzima, inibendolo, infatti prendono il nome di ( inibitori delle cinque fosfo diesterasi ). Oggi sono approvate quattro molecole che agiscono con questo meccanismo inibitorio e sono il sildenafil, l’avanafil, il tadalafil ed il vardenafil, con i rispettivi nomi di Viagra, spedra, cialis e levitra. Il grosso vantaggio di queste medicine è legato alla loro facilità di assunzione, efficacia e di mimare molto fedelmente quella che è la fisiologia della erezione. Infatti una cosa che caratterizza l’assunzione di questi farmaci è che il loro effetto è legato solo ad una condizione di coinvolgimento emotivo, infatti agiscono solo se il soggetto è alle prese con una situazione che lo coinvolge sul piano emotivo. Farmaci come le prostaglandine infatti agiscono in modo più innaturale, infatti inducono una erezione anche se non si è nelle condizioni naturali di un rapporto sessuale. Quando anche la terapia farmacologica non funziona, si passa alla terapia chirurgica che vede l’utilizzo di protesi del pene. Questi sono dispositivi differenti, andiamo  dalle protesi semirigide in silicone, a quelle tricomponenti. Queste si differenziano per complessità e costo, le semirigide, sono le più semplici e sono indicate in casi selezionati, quelle tricomponenti sono più complesse, ma anche quelle che mimano meglio il processo dell’erezione perché prevedono due cilindri inseriti nei corpi cavernosi e che vengono riempiti di un apposito liquido, che li gonfia, grazie all’attivazione di un apposito dispositivo che viene nascosto nello scroto. I disturbi dell’eiaculazione sono diversi, e vanno dalla eiaculazione precoce alla eiaculazione ritardata. Il primo è quello più frequente ed è anche quello che vede un gran numero di farmaci utilizzabili per la sua cura. I farmaci usati nella cura dell’eiaculazione precoce hanno il compito di aumentare la concentrazione di un ormone, noto come serotonina, che ha lo scopo di mediare i tempi dell’eiaculazione. L’eiaculazione precoce, sembra tuttavia rispondere molto bene alla psicoterapia, che consente di ottenere ottimi risultati nel migliorare i tempi della eiaculazione. In questo sito potrete trovare informazioni su patologie come l’incurvamento penieno IPP. La malattia di La peyronie è piuttosto frequente, e consiste nella formazione di cicatrici a carico dei corpi cavernosi o della guaina che avvolge internamente il pene che prende il nome di albuginea. Queste cicatrici provocano una alterata elasticità dei tessuti con conseguente curvatura dell’asta. Il trattamento medico è di tipo palliativo, e consiste nel trattamento con complessi vitaminici come la vitamina-E, l’acido paramminobenzoico, il verapamile. Il vero trattamento risolutivo, però rimane l’intervento chirurgico che consiste nella semplice plicatura dell’asta con dei punti di sutura “ intervento di Nesbit”, o la corporoplastica di raddrizzamento, che consiste nella rimozione della placca e la sutura del corpo cavernoso. La fertilità è trattata in questo sito, come anche le più comuni patologie che possono  alterarla, come il varicocele e le infezioni delle vie seminali.